Composizioni molto belle, suonate con reale jazz feeling ed un vero senso della melodia e del lirismo, il tutto da musicisti di grandissima competenza: ecco davvero la miglior ricetta per realizzare un gran bel disco.Marco Di Marco, la cui fama è ampiamente consolidata, ha saputo ben circondarsi, ed ecco il risultato che espone in sintesi le diverse sfaccettature del suo talento, senza tralasciare quello di Nathan Haines e dei suoi amici.

Martial Solal Pianista e compositore
Francia




Marco Di Marco è elencato due volte nel nuovo Catalogo "Classic Jazz book" pubblicato in Giappone. "My London Friends" del 2OO4 con Nathan Haines, sta al fianco di altri come Jazzanova, Koop, Kyoto Jazz Massive, Earl Zinger e The Cinematic Orchestra nella sezione "Future Classics". L'eccezionale incisione, ormai un classico, "Together in Paris" del 1974 è al pari livello di John Coltrane, Miles Davis e Herbie Hancock nella sezione "Modal"

Jazz Next Standard - 5OO Club Jazz Classics
Giappone 20O5




Conosco Marco Di Marco da 25 anni. La sua spinta creativa ed il modo swingante con cui suona il piano, mi ha sempre regalato gioia dal primo momento che lo ascoltai. Nel suo ultimo cd, registrato a Londra nel 2003, continua ad allettare il mio udito con sue memorabili melodie e le sue improvvisazioni che definirei uniche. Il quartetto è davvero eccellente!!!. Sicuramente questa recente espressione sonora del prodigioso e musicalmente leggendario maestro italiano, allieterà tutti gli amanti della musica, dalla classica al jazz.

Jack Reilly - Pianista e compositore
U.S.A




Marco Di Marco fa parte di un ristretto gruppo di artisti, da sempre dediti ad allargare le loro barriere musicali.Dal primo momento che ascoltai un disco di Di Marco, rimasi affascinato dal suo tocco magico sul pianoforte, dalla tecnica unica che è ben presto diventata un marchio di fabbrica per i collezionisti mondiali.Quando ci siamo conosciuti per la prima volta, non avrei mai immaginato dove la nostra amicizia ci avrebbe portato, ma, al momento delle registrazioni di ‘My London Friends’, mi resi conto che Marco e Nathan Haines stavano dando vita ad un capolavoro, rendendomi molto orgoglioso di aver contribuito a questo progetto.

Simone Serritella - Managing Director
Arision Recordings Limited - London




Marco ha trasportato il calore del suo sorriso nella bellezza della sua musica

Sheila Jordan - cantante Jazz
USA




Lo stile di Di Marco è eccitante e fresco. Le sue melodiche composizioni si intrecciano attorno vibranti armonie

Jan Daugherty - Midtown Magazine
New York




Marco Di Marco è indubbiamente uno dei più raffinati e sorprendenti fenomeni del jazz europeo. Attualmente, infatti, appare sulla scena internazionale certo di essere considerato come uno dei migliori e maggiormente interessanti musicisti della sua generazione.

R.S. - Down Beat
USA




Marco Di Marco, oltre ad essere un notevole strumentista, è autore di temi piacevoli, costruiti armonicamente con grande rigore ed improntati ad una naturale tenerezza che rende il fraseggio del pianista lirico e cantato

Vittorio Franchini
Corriere della Sera




Marco Di Marco ha confermato le speranze che avevamo riposto in lui fin dall’ascolto dei suoi primi dischi. Egli deve essere certamente annoverato fra i migliori pianisti d’Europa

Carlos de Radzitzky - Pourquoi Pas
Belgio




Marco Di Marco, un pianista dotato di un tocco sicuro e agile, e di un approccio creativo al solismo che lo rende in grado di sostenere l’interesse per tutta la durata della sua musica

Jim Burns - Jazz and Blues
Londra




Ogni anno si affermano maggiormente la padronanza dello strumento e la forza creativa di Marco Di Marco. Il talento di questo musicista italiano è ormai riconosciuto in tutto il mondo, ivi compreso gli  Stati Uniti. Esso è fatto di sensibilità, di lirismo, d’intelligenza e d’amore per il suo strumento - al che si deve aggiungere una reale felicità nella composizione dei suoi temi

Alain Gerber - Diapason
Francia




Ecco un esempio di eccellente musicista proveniente da un Paese lontano. Il modo di suonare di Marco è inserito nella vena stilistica di Bill Evans, con impeti di McCoy Tyner ed Herbie Hancock in buona parte. Ma non pensate che sia una copia. Egli ha le sue influenze, ma chi non le ha. Nella sua scelta di stile egli suona molto bene davvero. Possiamo aggiungere un altro nome alla lista di musicisti di Jazz stranieri meritevoli di paragone con i migliori esecutori americani

Peter Friedman - Coda
Canada




Marco Di Marco, pianista ai più alti livelli internazionali, compositore colto e originale di grande raffinatezza, arrangiatore sensibile dotato di forte personalità, rappresenta nel mondo della musica moderna,  uno degli artisti più importanti del nostro tempo.

François Darini
Alla Ribalta




In "Un Autunno a Parigi" in trio mostrava già una gran classe e una spiccata capacità di introspezione, privilegiando le ballad ma senza trascurare il ritmo. In “My Poetry” (in quartetto, col bel sax di Adam Kolker), il pianista bolognese giunge all’apice della sua arte come solista ma anche come compositore, spaziando dal blues alla bossa nova. Con Bill Evans nel cuore e con il cuore nelle dita

Roberto Parmeggiani
Famiglia Cristiana




Grazie alle sue molteplici qualità (intelligenza melodica, lirismo a fior di pelle, eleganza e chiarezza del fraseggio, conoscenza perfetta della tastiera) Marco Di Marco è giunto a issarsi al rango dei migliori specialisti europei dello strumento

C.O. - Jazz Magazine
Francia




L’ineccepibile proprietà con cui Di Marco sa muoversi, la scioltezza, la spontaneità, la non casualità, la cultura e il denso blues feeling che propone, merita appieno quanto scriveva il Down Beat definendolo “senza dubbio uno dei più qualificati e importanti fenomeni del jazz europeo

Bruno Schiozzi
Musica Jazz




Il pianista italiano seguita nell’importante evoluzione che fa oggi di lui uno dei migliori solisti d’Europa, nello stesso tempo un compositore di temi fortemente interessanti,  pieni di finezza e di sensibilità

Son Magazine
Francia




Questo suo “ritratto” di New York (“My Poetry”) sembra realizzato con dei pastelli: colori chiari, sfumati  che possono ricordare Central Park in una mattina d’inverno, una dinamica sottile, vagamente nostalgica che pone insieme le luci della grande mela e la vena italica del pianista in una commistione decisamente suggestiva. Robuste e complesse, infine,  sono le sue armonizzazioni a sostegno dell’ottimo gruppo e immaginifici i suoi voli, quando si libera in solo

Vittorio Franchini
The Classic Voice




(My Poetry) è molto più profondo, disinvolto, vario dei precedenti ed è la prova di un percorso artistico coerente e in continua ascesa. In più, Di Marco è anche un precursore: dell’educazione musicale ricevuta gli sono rimasti la tecnica perfetta e il classico tocco che fin dall’inizio, e oggi più che mai, coniuga molto bene con il senso del jazz

Franco Fayenz
Il Giornale




Marco Di Marco dimostra di aver raggiunto la piena maturità artistica: una grande fertilità compositiva si unisce alla complessa struttura armonica dei suoi brani, e la bellezza e la trasparenza della melodia si accompagnano ad una profonda sensibilità musicale e ad una tecnica sempre fluida

Roberto Magni
Il Tempo




Di Marco si deve apprezzare sopra ogni altra cosa la delicatezza dell’ispirazione, il tono quasi debussiano, la facilità con cui intinge il pennello delle note nelle sensazioni più dolci, struggenti, quasi sempre improntate ad un impressionismo che incanta l’ascoltatore

Giorgio Martinelli
Il Resto del Carlino




Di Marco esprime con estrema semplicità l’aspetto più esplicito dei suoi orientamenti musicali: una sorta di romantica liricità sorretta e nutrita da un acuto senso dell’improvvisazione. Una improvvisazione estremamente fantasiosa che ha il pregio di non distaccarsi più del necessario dalle trame melodiche sulle quali distende la sua improvvisazione


Mario Luzzi
Stereoplay




Non si può che essere colpiti dall’evidenza delle sue ricchezze:  sensibilità, leggibilità, freschezza e ciò che Martial Solal chiama, anche “potenza lirica

Alain Gerber - Jazz Magazine
Francia




Non si può che essere colpiti dall’evidenza delle sue ricchezze:  sensibilità, leggibilità, freschezza e ciò che Martial Solal chiama, anche “potenza lirica


Alain Gerber - Jazz
MagazineFrancia




Di Marco non somiglia più a nessuno e la sua musica è leggibile ma libera, il tocco è elegante, europeo, ma il senso del jazz è sicuro sia nei brani lenti e meditati che in quelli più vigorosi e ritmati. Le sue composizioni recano l’impronta di una fantasia agile, varia e sempre desta

Franco Fayenz
Discoteca Alta Fedeltà




Marco ama il pianoforte e lo usa con raffinatezza e fantasia. Egli dimostra che si può arrivare a far cantare un pianoforte: credevo che fosse impossibile


Claude Carrière - Jazz Hot
Francia




Marco ha il dono di una sensibilità meravigliosa, sia come pianista che come compositore. Egli ha anche un modo personale di affrontare ogni nota che suona


On the Bandstand
Jazz Forum - La rivista della federazione internazionale del Jazz




Secondo me, Marco Di Marco è uno dei piu' creativi e piu' interessanti pianisti in Europa. Le sue incisioni sono splendide!


Joachim-Ernst  Berendt
(editore, critico, produttore, autore di numerosi libri di jazz)


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